Coworking, spazio alla caserma Giorgi

Novi Ligure.

Un pubblico composto in gran parte da giovani ha assistito al varo del progetto di coworking, voluto dall’amministrazione novese per creare in città un incubatore di imprese e innovazione in grado di mettere spazi e strumenti di lavoro a disposizione di professionisti, start up e aziende del territorio. In attesa di coinvolgere anche il tessuto imprenditoriale della città, il sindaco Rocchino Muliere, intervenuto insieme all’assessore al Bilancio, Simone Tedeschi, si è detto fiducioso: «Gli imprenditori si sono sempre dimostrati sensibili alle iniziative che guardano al futuro per migliorare il territorio in tutti i suoi aspetti, ma intendiamo coinvolgere anche l’Acos, l’azienda di cui il nostro Comune detiene la maggioranza delle quote». L’amministrazione ha individuato gli spazi per il coworking alla caserma Giorgi: lo anticipa proprio Tedeschi, secondo il quale l’iniziativa «che prende spunto da un’idea nata in campagna elettorale, rappresenta l’occasione per un vero e proprio salto di qualità per mettere le ali a imprese ad alto valore professionale, offrendo loro l’opportunità di abbattere i costi di avvio». A spiegare la storia del coworking, nata negli Stati Uniti nel 2015, è arrivato Mico Rao, responsabile della cooperativa Proteina (partner dell’iniziativa), uno dei fondatori di Labl21, il coworking di Alessandria fondato nel 2010, che oggi vanta 600 soci. Presente pure Marco Pichetto, sindaco di Veglio, comune in provincia di Biella dove è stato realizzato con successo un progetto simile: è un paese di alta collina con 500 abitanti, quindi una realtà ben diversa, ma se ci sono riusciti loro, perché non dovrebbe riuscirci Novi?

LA.

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