Gestione delle discariche - I privati e il rischio tariffe

GINO FORTUNATO, NOVI LIGURE
Chi gestirà le discariche di Novi e Tortona? È il nuovo interrogativo della questione rifiuti. Possibile l’arrivo di società private, col timore di veder aumentare le tariffe ai contribuenti. La legge impone alle amministrazioni di mettere a gara tutti i servizi pubblici che abbiano una certa rilevanza economica, oppure di darli in gestione a società miste fra enti pubblici e società private. Nell’area Novi – Tortona, Acqui – Ovada, per la maggior parte dei servizi pubblici questo è già avvenuto: acqua, trasporti, servizio di raccolta rifiuti sono stati assegnati nel rispetto della legge. Rimarrebbe solo il servizio di smaltimento rifiuti da sistemare. Questo perché lo smaltimento rifiuti per l’area che fa capo al Csr novese (Consorzio Servizi Rifiuti ) è gestito da Srt, società pubblica proprietaria delle discariche, alla quale fanno capo i Comuni dell’area Csr. Pertanto, alla «realtà Srt», si stanno interessando alcune società pubbliche ed alcune società private, tutte collegate tra loro da un «fil rouge» che unisce Acos (novese) e Asmt (tortonese). Ai capi del «filo», ci sono i 2 sindaci dei Comuni più importanti fra i soci: Lorenzo Robbiano di Novi e Massimo Berutti di Tortona. Le 2 società si sono accordate per dividersi il business dei due principali servizi pubblici delle nostre zone, ovvero acqua e rifiuti. Secondo questo accordo il business dell’acqua viene principalmente gestito da Acos, mentre il servizio dei rifiuti da Asmt. Come denominatore comune però ci sono le società Iren e Cns, socie di minoranza di Acos e Asmt. Al «piatto Srt», però, oggi è anche interessata la società Ladurner di Bolzano che si occupa di ambiente e ha rilevato la gestione della piattaforma della società Amias di Tortona, interessata alla costruzione di un biodigestore in concorrenza con quello di Srt a Novi. Per la gestione delle discariche si sono fatte molte ipotesi, tutte in funzione del superamento della gestione autonoma di Srt. Cioè si vuole passare la gestione delle discariche a una società ad hoc, costituita in toto o in parte da Gestione Ambiente, Amias e Asmt come società pubbliche, e Ladurner, Iren e Cns come partner privati. Con buona pace delle amministrazioni comunali proprietarie della Srt, che resterebbe solo società patrimoniale, senza dover passare attraverso le forche caudine degli appalti. Ma soprattutto per buona pace degli altri 114 comuni dell’area, proprietari di Srt, che non sono stati neanche interpellati, a cui si tenterà di imporre una gestione delle discariche e degli impianti, come accade per la raccolta rifiuti. Srt sta gestendo la differenziazione, il riciclo e lo smaltimento, a costi fra i più bassi d’Italia e nel massimo rispetto delle normative ambientali. Il timore è che una gestione privatistica porti a un incremento di costi.

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