NOVI LIGURE. L’acquedotto novese «fa acqua». Lungo la diramazione le perdite di acqua potabile sono state quantificate dall’Acos al 46%. Significa che poco più della metà dei 28 mila metri cubi giornalieri di acqua erogata ai cittadini novesi, arriva a destinazione. Lo spreco di risorse è determinato da una rete vetusta a cui gradualmente si sta ponendo rimedio, ma si è ancora molto lontani dalla soluzione definitiva. «Fino a poco tempo fa – dice il presidente dell’Acos Camillo Acri – le perdite erano superiori al 50%ma stiamo cercando di risolvere il problema delle perdite, ad esempio con i continui lavori che si stanno eseguendo nel centro storico che comprendono soprattutto la sostituzione delle vecchie tubazioni. Si tratta comunque di acqua che finisce nel sottosuolo e quindi viene parzialmente recuperata». In un clima vicino all’emergenza idrica, che di certo non coinvolge solo il Novese, perdite d’acqua in simili percentuali destano molta preoccupazione, soprattutto in vista di una stagione torrida. Almeno per i prossimi/due mesi, sostengono all’Acos non si prevedono razionamenti, in quanto le risorse alla captazione dei pozzi mantengono ancora buoni livelli, capaci di garantire il fabbisogno idrico. Ma se nel frattempo non pioverà, sì dovrà pensare a come risparmiare per garantire l’acqua in ogni fascia oraria durante i mesi più caldi. I primi a farne le spese potrebbero essere i proprietari di giardini che innaffiano utilizzando centinaia di metri cubi di acqua potabile, ma non si escludono altri provvedimenti. Non saranno ritoccate le tariffe, che al momento rimangono fissate a 0,90 centesimi al metro cubo. Proprio ieri – prosegue Acri – ho effettuato un sopralluogo ai pozzi di captazione per verificare il livello dell’acqua che pur diminuito, non creerà problemi nell’imminenza. Le nostre fonti di approvvigionamento sono sempre controllate, compresa la vasca di 5500 metri cubi nella zona del castello e quella da 4 mila all’acquedotto di Bettole». L’Acos sta proseguendo nel suo programma di investimenti dopo la spesa di 440 mila euro utilizzati per l’acquisto di nuove pompe, di 6 filtri e della cabina elettrica che consente la produzione di energia per un risparmio di un quarto sui costi. Il vascone di Bettole che provvede all’approvvigionamento di Novi e Pozzolo sarà sostituito con una spesa di 250 mila euro. «Oltre a questi investimenti – conclude Acri – abbiamo previsto anche 300 mila euro per rinforzare gli argini dello Scrivia e mettere in sicurezza i pozzi di captazione. Il tutto, naturalmente, implica un’opera di controllo e di manutenzione continua». GINO FORTUNATO