L'assessore Marubbi parla della situazione debitoria del Comune

Qual’è la reale situazione delle casse comunali? A questa do­manda Panorama di Novi ha ten­tato di dare risposta incontrando l’assessore al Bilancio Germano Marubbi. Assessore Marubbi, un quotidia­no ha scritto che “una montagna di debiti scuote il Comune di Novi”. Qual è il suo commento in proposito? “Il mio commento è che il titolo che citate non corrisponde al contenuto dell’articolo: una cosa normale, che non mi scandaliz­za. La situazione debitoria del Comune di Novi, come ho già spiegato più volte, non è diversa da quella di molti enti locali, anzi è probabilmente migliore di tante altre. Essa deriva da fattori che solo in minima parte sono sotto il nostro controllo”. È vero che i crediti dei for­nitori del comune superano i cinque milioni? “L’ammontare complessivo dei crediti varia di giorno in giorno, così come varia l’entità dell’anticipazione di cassa che ci facciamo erogare dal tesoriere: uno scoperto di conto corrente che normalmente non supera il milione di euro. A fine anno, se si vuole restare entro gli stretti limiti posti dal patto di stabilità interno, il debito com­plessivo tende fisiologicamente a crescere, per poi diminuire nei mesi successivi. Veniamo da anni difficili per la finanza locale, segnati da tagli pesanti alle disponibilità economiche dei comuni, ma la situazione . dei nostri conti è rimasta sotto controllo: alla fine del 2003, i debiti rappresentavano il 29% delle spese totali sostenute in un anno dal Comune. Oggi sono il 34%”- Ci risulta che anche il con­sorzio servizi alla persona e quello dei rifiuti abbiano un credito di oltre un milione di euro ciascuno: è vero? Anche Cit e Acos Ambiente devono incassare ingenti arretrati dal Comune? “I pagamenti verso Acos Am­biente – non quelli al Consorzio rifiuti, che non svolge alcuna attività operativa e quindi non matura di certo crediti in questa misura nei confronti di chicches­sia… – risentono della sfasatura tra i tempi di erogazione del servizio e quelli di riscossione della tassa presso i cittadini. Questa sfasatura si traduce, nel nostro caso, in un debito del Comune verso l’azienda di rac­colta. Laddove, con la tariffa, la riscossione viene fatta diretta­mente dal gestore del servizio, la sfasatura temporale si riflette in un indebitamento diretto dell’azienda di raccolta. Più in generale, nel corso del 2009 i pagamenti nei confronti delle società ed enti partecipati hanno risentito di una politica che ha cercato di migliorare i tempi di pagamento nei confronti dei fornitori privati, già colpiti da una crisi finanziaria senza precedenti. L’intero sistema pubblico locale ha dovuto fare uno sforzo in questa direzione e sono aumentate le pendenze fi­nanziarie intragruppo. Inoltre, laddove come nel caso del CIT, una parte dei nostri debiti sono relativi a spese di investimento, ci si è scontrati anche col blocco dei pagamenti impostoci dal patto di stabilità”. Panorama di Novi ha messo in evidenza che il Comune non incassa una parte ingente della tassa rifiuti,delle contravvenzioni e delle altre somme accertate che mette a ruolo, per cui poi mancano i quattrini in cassa per liquidare le spese impe­gnate in precedenza. Con­corda con questa analisi? “Come ho già avuto modo di spiegare in diverse occasioni, i tempi di incasso di alcune voci di entrata sono fisiologicamen­te non brevi. La possibilità e l’opportunità di abbandonare queste poste attive deve essere valutata in un orizzonte tem­porale di medio periodo, esat­tamente come stiamo facendo. Negli scorsi anni abbiamo prov­veduto a successivi abbandoni di residui non esigibili, mano a mano che la loro riscossione diventava effettivamente im­possibile. La situazione di crisi di questi ultimi mesi ha prodotto anche un aumento dei mancati 0 ritardati pagamenti da parte dei nostri debitori (come è noto, un comune non può scegliersi i propri debitori, né può sospen­dere l’erogazione di un servizio come la raccolta dei rifiuti a chi paga in ritardo la tassa), ma la situazione generale rèsta sotto controllo. I dati elabora­ti dalla nostra Ragioneria ci dicono che alla fine del 2003 1 crediti vantati nei confronti dei contribuenti ammontavano al 35% delle entrate tributarie dell’Ente, percentuale che oggi si è ridotta al 31%”. Un’altra responsabilità evi­dente è alla voce trasferimenti: ci sono a bilancio crediti ingenti per contribu­ti a suo tempo promessi da provincia e regione ma che non si riescono a incassare. Eppure anche in questo caso le spese si fanno ugualmen­te: non è il caso di bloccare questo genere di uscite in at­tesa di realizzare il necessa­rio riequilibrio delle partite in entrata e in uscita? “I crediti nei confronti di Stato, Regione ed enti Pubblici nel loro insieme sono cresciuti da una percentuale del 18% sulle entrate alla fine del 2003 al 21 % di oggi. È noto ormai da tempo che tutte le pubbliche ammini­strazioni italiane non brillano nei tempi di pagamento. Oggi mi chiedete casualmente conto del debito della Provincia e -immagino altrettanto casual­mente – di quello della Regione Piemonte nei nostri confronti. Potrei ricordarvi i ritardi stre­pitosi con cui ci vengono erogati i contributi statali, compreso il “maltolto” dell’Ici sulle abi­tazioni principali. Insomma, se vogliamo per forza buttarla in politica, ce n’è per tutti, ma soprattutto per un Governo che svèntola la bandiera del federa­lismo ai quattro venti, ma poi umilia quotidianamente, con la sua concreta azione, le auto­nomie locali e la loro capacità di rispondere alle esigenze dei territori. Comunque, lasciando da parte la campagna elettorale, non vedo davvero perché il nostro Comune, a fronte dì contributi certi nel loro ammon­tare ed incerti solo nei tempi di erogazione, dovrebbe rinuncia­re ad utilizzarli per realizzare le proprie iniziative. Vorrebbe dire rinunciare ad interventi importanti in campo sociale, culturale, sportivo, turistico… Davvero dovremmo tagliarli e basta, solo perché sappiamo che poi incasseremo il contributo in ritardo?” Un ultima domanda: è con­vinto di farcela? “Per dare un quadro d’insieme, l’ultimo dato che ho citato è piuttosto significativo, specie se letto insieme alla dinamica dei debiti complessivi del Co­mune: negli ultimi anni sono un po’ aumentati i debiti e sono cresciuti i crediti verso altri enti pubblici. È diminuita invece la percentuale dei crediti sul totale delle entrate tributarie, quelle che controlliamo direttamente. Farcela fare cosa?A realizzare il nostro programma ammini­strativo? Penso proprio di sì: si tratta di un programma ambi­zioso, che abbiamo però scritto tenendo ben presente – noi sì… -la situazione dei conti comunali. Abbiamo sempre detto la verità sul periodo di difficoltà che at­traversano le casse dei comuni. Noi sì, lo abbiamo sempre/atto, anche in campagna elettora­le, evitando di fare promesse irrealizzabili. Se non ci arrive­ranno altre “mazzate” dall’alto, io credo proprio che possiamo farcela e l’Amministrazione sta lavorando a pieno ritmo per re­alizzare gli obiettivi che ci siamo, dati. Il bilancio per il 2010 al quale stiamo lavorando sarà in grado, pur tra molte difficoltà, di supportare questo lavoro, se esso sarà svolto facendo molta attenzione alle spese, contenen­dole in tutti gli ambiti in cui ciò è possibile, consolidando le entrate esistenti, trovandone di nuove. Devo dire che, da questo punto di vista, i miei colleghi di Giunta stanno dimostrando una particolare sensibilità ed una prudente attenzione che mi conforta parecchio. Non è un pe­riodo facile, nessuno lo nascon­de né ha mai cercato di negarlo. Non tutto dipende da noi e dalle nostre scelte, ma possiamo fare molto per tenere sotto controllo i conti, anche perseguendo obbiettivi ambiziosi. Ed è senza dubbio quello che faremo.

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