MASSIMO PUTZU – NOVI LIGURE. Un super ente per cinque province piemontesi (Alessandria, Asti, Novara, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola) che cancellerebbe la soppressione dei consorzi rifiuti. Contro questa idea della gestione regionale dei rifiuti aveva già preso posizione Piercarlo Bocchio, presidente del Consorzio rifiuti Alessandrino; ora anche l’ente consortile della Valle Scrivia, attraverso i propri vertici, respinge l’ipotesi che arriva da Torino. Inoltre Bocchio, come consigliere provinciale dello Sdì, ha presentato un ordine del giorno di cui si è già discusso nell’ultima riunione di giunta a Palazzo Ghilini. «Il documento – dice Bocchio – sarà votato: in ‘uno dei prossimi consigli provinciali. Si chiede all’amministrazione un impegno per cercare di far recedere la Regione da questo intendimento o almeno di ridimensionare la sua proposta iniziale». Il presidente del Consorzio rifiuti della Valle Scrivia, Oreste Soro, che ha già avviato un confronto con la Regione, teme gravi ripercussioni sugli utenti in una fase in cui si sta estendendo l’attivazione del porta a porta. «Il binomio consorzio e ambito, uno per la gestione del servizio ai cittadini e l’altro per la programmazione di settore, è congruo e da mantenere. Potenziare una batteria della raccolta differenziata o verificare” un servizio è diverso dal programmare un termovalorizzatore da 400 mila tonnellate annui di rifiuti. L’accentramento delle funzioni a capo di un super ente di cinque province garantirebbe un puntuale apporto ai Comuni per regolare i servizi attraverso per regolare i servizi attraverso un costante confronto con aziende di raccolta che sono quasi sempre private?». E ancora: «Chi si occuperebbe di fare controlli sui servizi, sulla qualità dei conferimenti? Una struttura slegata dal territorio e distante centinaia di chilometri? Non sarebbe serio e credibile. Peraltro responsabilmente crediamo che si possa ripensare il numero dei bacini consortili che in alcuni casi possono essere ridotti».