"Sceriffi" per il controllo rifiuti

Gino Fortunato

Presto ci sarà il rischio di essere colti, con le mani nel sacco. Armati di guanti e mascherina, controllori opportunamente preposti dovranno aprire i cassonetti e controllare se tra le bottiglie di plastica, ci fosse materiale organico o comunque estraneo. Si tratterà quindi di individuare i responsabili del cattivo smaltimento. “Occorre rivedere la morfologia dei paesi per far derivare i corretti flussi dei rifiuti – spiega il presidente del Csr Oreste Soro – avendo come obiettivo una mi-nor quantità in discarica e una totale separazione delle materie riciclabili”. Il Csr traccia una possibile svolta sulla raccolta differenziata che lo porta a riconsiderare il sistema stesso di raccolta, attraverso un nuovo studio che si avvale delle esperienze finora realizzate. Alcuni Comuni delle comunità montane e quelli limitrofi, non saranno più costretti a lavorare solo per il raggiungimento della percentuale del 60% di differenziata richiesta dalla legge, ma potranno concorrere fortemente alla riduzione della produzione dei rifiuti. Ciò avverrà con un serrato controllo delle frazioni, soprattutto del verde, l’inerte e gli ingombranti. Tali controlli saranno a carico dei Comuni. “È impossibile infatti – prosegue Soro – mettere sullo stesso piano città come Novi, Tortona, Ovada o Acqui e i paesi di una comunità montana, la cui tipologia dei rifiuti è assai diversa dai centri zona. Ciò ci porta a riconsiderare il tutto, non attraverso le percentuali di raccolta, ma attraverso il reale e possibile recupero delle diverse qualità dei rifiuti. Per fare un esempio: Novi è arrivata al 48% di differenziata e ci sono quindi tutti i margini per arrivare presto al 55-60%, con una produzione di rifiuto in discarica pro capite, al di sotto dei 700 grammi giornalieri previsti dalla legge. A differenza della stragrande maggioranza dei paesi, dove la minor produzione dei rifiuti è stata già raggiunta con il 30-35% di raccolta differenziata. Per questo chiederemo ai Comuni di identificare entro la prima metà del 2009, personale interno in grado di controllare chi non effettua nella misura più corretta la raccolta differenziata e applicare di conseguenza le sanzioni previste a norma di legge”.

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