Torna l'emergenza sfratti sono a rischio 100 famiglie

GINO FORTUNATO. NOVI LIGURE.
Torna a Novi l’emergenza sfratti. E’ una situazione che in passato le istituzioni erano riuscite a tamponare, applicando una serie di misure finanziarie. Ma oggi si ripresenta con cruda realtà a causa della crisi economica. Si parla di un minimo di 90 a un massimo di 150 famiglie che presto potrebbero trovarsi senza alloggio. Decine sono i bambini coinvolti. «Non è possibile al momento fornire il dato certo nel dettaglio – dice l’assessore alle Politiche sociali, Felicia Broda -, in quanto una buona parte di famiglie sfugge al controllo perché molti preferiscono, per motivi di imbarazzo, non rivolgersi al Comune e neppure al Consorzio dei servizi alla persona. Di sicuro possiamo dire che solo nelle ultime settimane, in assessorato, abbiamo registrato un incremento di 30 famiglie sottoposte a sfratto esecutivo. C’è il timore che nei prossimi mesi il problema diventi sempre più grave. Molto semplicemente, per alcuni si tratta di scegliere tra comprare da mangiare o pagare l’affitto, la luce o il gas. Dove c’è la presenza di soli adulti si può anche decidere di stringere la cinghia, ma dove ci sono bambini la priorità viene data al cibo e alle utenze perché l’Enel prima riduce la fornitura e poi cessa il servizio». Lavoro scarso e difficoltà a pagare i canoni. Ogni giorno la coda dei disperati all’assessorato alle Politiche sociali di via Giacometti si allunga. Non sono solo extracomunitari, ma anche italiani che hanno perso il lavoro o con salari improponibili per mantenere una famiglia. «Fino a qualche mese fa – prosegue Broda – le famiglie del territorio potevano contare su un buon contributo da parte di Acos che, utilizzando una somma che derivava da una piccola quota che ogni novese pagava in bolletta, versava al Csp un contributo di sostegno. Ora non si può più fare, perché a livello di ministero è stato attivato il “bonus gas”, che assorbe queste quote e assegna poco a tanti. Ma con questa misura non si possono risolvere i veri casi di emergenza del territorio, per i quali si riusciva a intervenire direttamente, caso per caso». Il Consorzio dei servizi alla persona istruisce le pratiche di aiuto a sostegno delle famiglie. Dove è possibile stanzia aiuti attraverso il «fondo affitti» istituito dal Comune, passato da 50 mila a 60 mila euro. È quasi quotidiana la richiesta di case d’emergenza. «Oggi – conclude l’assessore – interveniamo contattando gli avvocati delle due parti (sfrattato e proprietario di alloggio; ndr) ai quali spesso viene chiesto tempo. Nella maggior parte dei casi, fortunatamente si trova disponibilità e sensibilità».

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