MASSIMO PUTZU ALESSANDRIA Acquedotti colabrodo in provincia? Di sicuro l’acqua immessa non arriva in toto agli utenti. Le perdite in percentuale sono differenti, variano da gestore a gestore, da zona a zona. La provincia è divisa fra due ambiti, l’Ato6 Alessandria-Valle Scrivia, e l’Ato 2 Vercelli per la restante zona di Valenza e Casale. «Monitoriamo la situazione delle perdite – dice il direttore di Ato6, Renzo Tamburelli -: complessivamente la percentuale media di perdite per l’intero ambito è del 27 per cento. E’ scesa negli ultimi tre anni: è passata dal 32 al 27 per cento. Però gli acquedotti as-sorbono solo il 10% del consumo totale, prevalente nell’industria e in agricoltura». Nel Novese, gestito da Acos, dal 50% si è passati al 36%, dato 2005. Nel Tortonese, con Gestione Acque, sempre dato 2005, le perdite consistono nel 28%. L’Alessandrino e l’Acquese territori dove interviene l’Amag, le perdite si aggirano sul 31%. «Anche l’Ovadese – spiega Tamburelli – registra perdite sul 27%». Nel Valenzano nella rete acquedottistica passata da pochi giorni all’Amv, Azienda multiserivizi valenzana, la produzione annua di acqua è di 2 milioni e 250 mila metri cubi, il fatturato è di 1 milione e 850 mila metri cubi, quindi 400 mila metri cubi di perdite, equivalenti al 15%. «Un dato – dicono dall’Amv – da verificare». Nel Casalese, sempre dati d’esercizio 2005, volume d’acqua immesso in rete circa 9 milioni e 500 mila metri cubi, volume fatturato pari a circa 6 milioni (perdite quindi nell’ordine del 30%). «Nella differenza – dicono dall’Ai» 2 – oltre alle perdite reali sono compresi anche i volumi non misurati, quelli utilizzati per il ricircolo pulizia filtri potabilizzatori». Spiega Tamburelli: «Non si può pensare di eliminare completamente le perdite che in parte sono fisiologiche: per esempio quella del troppo pieno che fuoriesce dai serbatoi di accumulo, il lavaggio dei filtri, i possibili errori nella contabilizzazione amministrativa. Direi che un 20% di perdite è fisiologico che dipende anche dalla lunghezza delle tubazioni. Insomma le condizioni delle rete non sono così disastrose. Negli ultimi anni si è investito per migliorarne la manutenzione e l’ammodernamento. Investimenti che continuano anno per anno: nel medio periodo, 3-5 anni, la situazione nell’Ato 6 dovrebbe diventare ottimale». Inoltre in Piemonte sono avviati corsi di formazione per i dipendenti sul controllo delle perdite. Intanto il tribunale delle acque ha accolto il ricorso dei privati sull’interconnessione Predosa-Acqui. Ma ciò, secondo l’avvocatura della Provincia, non pregiudica, la realizzazione dell’opera.