Piero Vernetti
Conclusa l’emergenza acqua, si impone qualche riflessione “a freddo’. Innanzitutto vorremmo sapere, con esattezza, quali sono gli elementi che hanno inquinato la Scrivia e quindi i pozzi di captazione dell’acquedotto. Si è parlato di “idrocarburi”, termine quanto meno generico. Nell’era di internet, non si capisce per quale motivo il comune di Novi, Gestione Acqua e Acos non abbiano pubblicato sui propri siti quanto rilevato dall’Asl e dall’Arpa: ancora una volta, manca la trasparenza che deve caratterizzare il rapporto tra il sistema pubblico, da una parte, e i cittadini che fruiscono dei servizi dall’altra. È quindi opportuno che i risulta delle analisi effettuate nei giorni scorsi siano resi noti: così, nessuno potrà pensare che sia qualcosa da nascondere. In secondo luogo, va chiarito che cosa è successo giovedì scorso. Per quanto è a nostra conoscenza, per un paio d’ore l’acquedotto ha ripreso a funzionare regolarmente, poi è stato nuovamente chiuso, in quanto l’acqua era maleodorante, il tutto a causa della presenza dei non meglio precisati “idrocarburi”. Queste sostanze sono entrate in circolo nelle tubature cittadine? Con quali conseguenze? Infine, ogni volta che un camion, carico di sostanze inquinanti, cade nello Scrivia, la sinistra, locale e provinciale, leva lamenti stilla pericolosità della A7 e, addirittura, qualche suo esponente, tanto per conquistare un titolo, chiede che certi materiali non viaggino più su gomma. Poi cade nuovamente il silenzio. Chi governa localmente non ha mai assunto iniziative concrete, di concerto con i soggetti che hanno il potere di migliorare il percorso autostradale nei punti in cui incrocia il torrente. poiché è in gioco un bene primario, la salute, occorre una forte iniziativa di tutte le forze politiche affinché incidenti di questo tipo non abbiano a ripetersi.
Coordinatore Cittadino Forza Italia – Popolo della Libertà