Rifiuti, in arrivo la stangata aumenti fino al 18 per cento

Ma scattano i controlli dei Comuni:”Evadere è troppo facile” BARBARA ARDU ROMA—Stretta sull’evasione e aumento della tassa sui rifiuti. I Comuni stanno mettendo mano alla Tarsu e alcune amministrazioni locali l’hanno già trasformata in Tia, tariffa di igiene ambientale. Un passaggio che in concreto significa coprire integralmente, attraverso quanto pagato dai cittadini, il costo del servizio, come aveva previsto già dal 1997 il decreto Ronchi. Ma gli aumenti non saranno uguale in tutti i comuni anche perché molte amministrazioni hanno già messo mano a sostanziosi aumenti negli anni passati. Si va da incrementi tra l’1,7 per cento e 1′,8 per cento di Torino, all’1,5% di Genova, fino al 5-15% di La Spezia e il 18% di Civitavecchia. Una lievitazione della tassa è però attesa un po’ in tutta Italia. Se da una parte prosegue infatti la trasformazione da tassa in tariffa (un processo che dovrebbe concludersi entro il 2008), dall’altra pesano le norme della scorsa Finanziaria che hanno stabilito un minimo per pagare il tributo correlandolo almeno all’80 per cento della superficie dell’immobile dichiarata al catasto. Oggi la tassa sui rifiuti vale dai 3 ai 3,5 miliardi di euro 1 ‘ anno (circa un terzo dell’Ici, l’imposta comunale sugli immobili) e pesa mediamente sulle famiglie per oltre 191 euro. Solo nell’ultimo anno è aumentata del 6,5%, con vistose differenze tra regione e regione. Se la Valle d’Aosta ha segnato un più 28,1 per cento e la Calabria un più 18,3 per cento, in Liguria l’ aumento si è fermato a 1,9 e in Emilia Romagna non è andata oltre un incremento dello 0,6 per cento. Obiettivo delle amministrazioni locali però è quello di recuperare soprattutto l’evasione. Ad Agrigento, per esempio, sono previsti controlli a tappeto su 5.000 famiglie (i nuclei fa-migliari sono circa 23 mila) sospettate di non pagare l’imposta. E una situazione pressoché identica si riscontrerebbe anche nell’ambito delle attività produttive del comune che ha già trasformato la Tarsu in Tia. «Il problema — spiega il direttore generale dell’Anci-Cnc Lucio D’Ubaldo—è che si tratta di un tributo facilmente soggetto a elusione fiscale. È difficile evadere totalmente ma c’è una tendenza molto diffusa a erodere gli importi giocando sulle superfici». La tassa sui ri¬fiuti tra 1′ altro fa meno paura di altre imposte. «Se uno non paga — spiega D’Ubaldo — a casa non arriva la cartella esattoriale, ma semplicemente un invito a pagare, che certamente fa un effetto diverso». E le amministrazioni locali starebbero studiando proprio in queste settimane un ampliamento del gettito da realizzarsi attraverso maggiori controlli. Tutto questo però potrebbe non bastare per rendere più razionale una tassa gestita sul territorio a macchia di leopardo. Ciò che chiede l’Anci-Cnc a chi governerà nella prossima legislatura è una revisione «della normativa, dell’organizzazione, della gestione e della riscossione del tributo». Ogni famiglia italiana paga oggi mediamente 191,18 euro. Si va dai massimi toccati da Campania (251,13 euro) e Toscana (230,93) ai 95,96 del Molise, tra le pochissime Regioni (insieme alla Toscana) dove il carico della tassa per contribuente risulta diminuito rispetto all’anno precedente.