Fotovoltaico nelle scuole

MARZIA PERSI Novi Ligure.

Come sarà la Novi del 2020? A questa domanda si è cer­cato di dare una risposta nel corso del convegno che si è tenuto ieri, in biblioteca, convegno che ha voluto porre le basi del piano strategico comunale. Tra gli obiettivi primari del pia­no vi è quello di far sì che il patri­monio edilizio comunale e il territorio siano in qualche modo iden-tificabili come ambientalmente ed ecologicamente certificabili. «E proprio per raggiungere questi obiettivi di sostenibilità- dicono il sindaco Lorenzo Robbiano e l’as­sessore all’urbanistica Paola Ca­vatina- nell’attività in materia di opere pubbliche e di sostegno alla cittadinanza in campo energetico-ambientale, rientra il Piano ener­getico comunale (Pec)». «Il piano energetico comunale, elaborato dei tecnici del settore la­vori pubblici – aggiunge Robbiano -, è uno strumento di coordinamen­to delle politiche di tutela ambien­tale del territorio in grado di forni­re indicazioni per una corretta pia­nificazione energetica». Sul versante energie rinnovabili il Comune ha già iniziato a lavora­re. Saranno, infatti, installati sugli edifici comunali una serie di im­pianti fotovoltaici. A installarli sa­rà Acos spa, società che in città da anni si occupa anche dell’erogazio­ne di acqua potabile e di gas. Il progetto interessa sette edifi­ci: le scuole Rodari, Pascoli, Dona e Boccardo, il Museo dei Campio­nissimi, l’asilo Aquilone e l’asilo del quartiere G3. La potenza totale degli impianti sarà di 422,7 Kwp, per una produzione di energia elettrica stimata di oltre 450 mila Kwh, in grado di coprire il 90% del fabbisogno dei fabbricati. Attualmente l’amministrazione comunale sta valutando diverse proposte che riguardano altri edi­fici comunali come gli asili Pieve e Buozzi, le scuole Oneto e Zucca, il cimitero urbano e lo stadio Girardengo. «Merito del Pec continua Robbiano – è di analizzare le poten­zialità energetiche del territorio per migliorare l’efficienza e sfrut­tare al meglio le fonti di energia rinnovabile. La nostra ammini­strazione, comunque, ha già da qualche tempo, rivolto la propria attenzione verso il risanamento energetico in edilizia. Nel 2007, ad esempio, abbiamo approvato il progetto esecutivo del nuovo ples­so scolastico di via Rattazzi dove si prevede, oltre al rispetto dei detta­mi legati alle prestazioni termiche dell’involucro edilizio, anche l’in­stallazione di elementi fotovolaici e solari-termici». Il Pec occupa una parte impor­tante del piano strategico comu­nale che diventa la nuova idea di politica urbanistica che non si oc­cupa più solo del suolo in quanto tale ma del territorio più in generale e dunque di tutti i risvolti econo­mici, sociali, culturali ed ambien­tali ad esso connesso. Inoltre «i criteri di sostenibilità, innanzitutto ambientale – sottoli­nea l’assessore Cavanna- dovran­no essere capisaldi anche per tutti gli interventi di trasformazione del tessuto urbano. Sarà necessario regolamentare e incentivare tutti quegli interventi sugli edifici esistenti o da realizzare volti al­l’edilizia ecosostenibile e in parti­colare al risparmio e all’ottimizza­zione energetica anche sulla base di alcune esperienze portate avan­ti da questa amministrazione co­me quella dei Contratti di quartie­re». Come esempio si può citare il complesso abitativo di via Ovada. Queste costruzioni, infatti, tengo­no conto delle nuove norme sul ri­sparmio energetico nella scelta dei materiali da costruzione e negli impianti idraulici ed elettrici. Con il convegno di ieri l’ammini­strazione comunale ha aperto uffi­cialmente la fase partecipativa al piano strategico. «Gli interventi -conclude l’assessore Cavanna- che si sono susseguiti nel corso della tavola rotonda da parte di esperti urbanisti e sociologi sono di stimo­lo per iniziare una sfida ambiziosa per rinnovarsi e ridisegnare il fu­turo della città»

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