Acqua sicura

La sicurezza dell’acqua è al primo posto per Gestione Acqua. La società, parte del Gruppo ACOS, che gestisce il Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura, depurazione) in 72 Comuni all’interno dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n° 6 “Alessandrino” (EGATO6) ha proposto – durante il convegno “Innovazione nei servizi idrici ed energetici: tra sostenibilità e solidarietà” organizzato in occasione di FEST’ACOS 2024 (leggi di più su FEST’ACOS) – un excursus sulle attività necessarie a garantire una risorsa idrica fruibile e sicura.

Una delle tematiche al centro del confronto: il processo di gestione dei controlli e delle analisi sull’acqua potabile. Grazie al D.Lgs. 18/2023, che recepisce la Direttiva Europea 2020/2184 concernete la qualità delle acque destinate al consumo umano, l’Italia ha adottato un nuovo approccio alla sicurezza dell’acqua basato sull’analisi del rischio.

Grazie al Decreto vengono normati i controlli, suddivisi tra interni (svolti dal gestore del servizio idrico integrato) ed esterni (svolti dagli enti di controllo), secondo una frequenza legata alla quantità d’acqua erogata dal sistema.

Gestione Acqua, attraverso il proprio laboratorio certificato Accredia, effettua analisi su 50 parametri chimici e 8 parametri biologici, per un valore medio annuo di oltre 1.500 campioni analizzati prelevati da 450 punti di campionamento posti lungo tutta la filiera idropotabile. Questo monitoraggio continuo ci garantisce la salubrità dell’acqua erogata.

Altro aspetto rilevante introdotto dal D.Lgs. 18/2023 è l’obbligo della redazione dei piani di sicurezza dell’acqua (PSA). Il Gestore e gli Enti competenti (Regione, Provincia, Asl, Arpa,  ecc.) lavorano in sinergia per adottare un sistema integrato di prevenzione e controllo basato sull’analisi di rischio sito-specifica, secondo i principi indicati dall’OMS.

Attualmente, Gestione Acqua ha svolto, come primo caso da mandare in validazione agli enti competenti, l’analisi dell’acquedotto di Sezzadio (AL). L’obbiettivo, posto dalla normativa, è di arrivare al completamento di tutti i PSA entro il 2029.

In questo scenario, con il D.Lgs. 18/2023 sono stati anche introdotti per la prima volta alcuni parametri definibili come “nuovi inquinanti”, tra cui i Pfas. Gestione Acqua, fin dal 2020, ha adottato una campagna di monitoraggio sulle zone valutate più a rischio da Arpa. Dal 2024, ha esteso il monitoraggio a tutte le proprie fonti di captazione, il tutto al fine di garantire la sicurezza dei propri utenti.

Inoltre, nell’ottica di implementare la sicurezza delle forniture, Gestione Acqua ha messo in esercizio, a partire dalla fine del 2021, una nuova linea di filtrazione a membrane presso l’impianto di Bettole (Novi Ligure) e, ad un anno di distanza, ha attivato un secondo impianto, gemello per prestazioni, presso la frazione di Variano (Vignole Borbera). Questi impianti rappresentano un salto generazionale rispetto alla tecnologia di filtraggio e garantiscono una sempre maggiore sicurezza in termini di potabilità dell’acqua.

La nuova linea di filtrazione installata presso l’impianto di Bettole sfrutta delle membrane di tipo cave, aventi l’aspetto di lunghi spaghetti raccolti in fasci ed immerse all’interno di vasche dell’acqua non ancora potabile. Queste membrane, che funzionano come numerosi setacci, permettono il passaggio di 200 l/s (720 mc/h) attraverso pori microscopici, separando le impurità dall’acqua e concentrandole nelle vasche di raccolta. Complessivamente la superficie delle membrane di filtrazione ammonta a circa 20.000 mq. Questo avanzato sistema di trattamento ha dimostrato la sua efficacia durante l’incidente dell’ottobre 2022, quando una cisterna contenente prodotti chimici per l’industria cartiera rovesciò il suo carico nel torrente Scrivia, colorandolo di bianco per diversi chilometri. Dopo una prima fase di analisi dell’accaduto ed individuazione della sostanza sversata, è stato possibile caratterizzare la stessa e determinare come le particelle che la componevano avessero una dimensione cautelativamente superiore ai pori delle membrane, consentendo a queste ultime di rappresentare un’adeguata barriera contro l’agente inquinante. Un’efficacia di filtrazione analoga a quella delle membrane installate presso l’impianto di Bettole è di fatto impensabile per qualsiasi filtro a sabbia di tipo tradizionale.

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